Batticuore, sudorazione, vuoti di memoria… l’ansia da interrogazione è il tipico fenomeno che anche il miglior studente, almeno una volta nella vita, ha sperimentato nel corso della propria carriera scolastica.
Conosciuta anche come “ansia da prestazione”, l’ansia da interrogazione può talvolta sfociare in una vera e propria crisi in grado di mandare in tilt il cervello.
E non importa quanto tu abbia studiato e quanto ti sia impegnato! Che tu sia uno studente timido o disinvolto, che tu sia il più bravo o l’ultimo della classe, non fa differenza: l’ansia può colpire davvero chiunque!
Ma cos’è che scatena il panico da interrogazione? I motivi sono svariati e possono dipendere da una certa ipersensibilità, dal sovraccarico di aspettativa che è stato riposto su di te, dal tuo rapporto con gli insegnanti, e così via… insomma, quando sei in condizione di doverti sottoporre a una prova e di dover dimostrare a te stesso, ai genitori e agli insegnanti, il tuo valore e le tue capacità, ecco che scatta il conflitto tra il desiderio di essere all’altezza (di fare bella figura, di essere riconosciuti nel proprio impegno) e la paura di non dovercela fare.
Parliamoci chiaro: un po’ d’ansia prima di una prova è normale e ti dà quella giusta carica per ottenere una performance ottimale. Inoltre, spesso è segno che hai studiato, mentre un’eccessiva tranquillità indica in genere l’opposto.
Tuttavia quando l’ansia si manifesta con intensità, durata e frequenza tali da causare sintomi fisici importanti che possono compromettere il rendimento, allora è il caso di correre ai ripari, onde impedire che a farne le spese sia il tuo equilibrio emotivo.
Impara a riconoscere l’ansia da interrogazione attraverso sintomi e reazioni psicosomatiche specifiche
- Mal di pancia: per esempio, se nel momento in cui la prof decide di interrogare ti prende un mal di pancia pazzesco ma fino a un momento prima stavi bene
.- Insonnia: non è insolito che alla vigilia di una prova importante si fatichi a prendere sonno
- Nausea, tremori, inappetenza (che possono perdurare anche una volta finito tutto): l’attesa del risultato, se vissuta con preoccupazione, può generare questi sintomi
- Sudorazione, balbuzie.
L’ansia da interrogazione può essere un episodio sporadico o, al contrario, ripetersi regolarmente ogni volta che c’è quella determinata materia o quel determinato insegnante.
Sfortunatamente, se non impari a gestirla c’è il rischio concreto che possa trasformarsi in ansia patologica, e a quel punto potrebbe diventare un serio problema anche nel lavoro, nelle relazioni sociali e affettive.
Vediamo dunque 9 semplici regole che non solo ti aiuteranno a superare l’ansia da interrogazione, ma che si riveleranno un vero e proprio salvavita, anche in quei casi in cui il panico dovesse salire a mille!
Regola n.1: Studiare. Non vorrei sembrare banale o ripetitiva, ma studiare è proprio il presupposto di base per poterti presentare a un’interrogazione con un minimo di sicurezza e tranquillità. I “trucchetti” possono funzionare solo fino a un certo punto, ma l’unico modo per non avere spiacevoli sorprese o finire nei pasticci è quello di non fidarsi delle scappatoie (vedi strategie che promettono di ottenere buoni voti senza aprire libro). Piuttosto, semplificati lo studio aiutandoti con degli schemi fatti da te. Scrivere è un modo molto efficace per fissare i concetti nella memoria
Regola n.2: Ripeti a voce alta mentre studi a casa. Ripeti, ripeti, ripeti, ascolta la tua voce e, se puoi, registrala mentre ripeti, in modo da poter correggere il tono di voce, il lessico, e acquisire disinvoltura. Un discorso ripetuto tante volte fila più liscio. Gli ehm … ehm … in genere comunicano esitazione, tuttavia se prendi l'abitudine di ripetere tante volte il discorso, all’orale sarai in grado di esporre i concetti senza incertezze e senza esitazioni
Regola n.3: Segnati le domande che il prof fa più di frequente. Un’ottima tattica è quella di ascoltare le interrogazioni dei tuoi compagni e segnare le domande del prof; ti accorgerai che ci sono domande che vengono ripetute più spesso di altre e che perciò hanno una più alta probabilità di capitare anche a te. Prepararsi bene su quelle domande aumenta in modo esponenziale le probabilità di prendere un ottimo voto
Regola n.4: Non rispondere precipitosamente, prenditi tutto il tempo. Che siano domande orali o scritte, il segreto è sempre quello: evita di rispondere precipitosamente. Prenditi tutto il tempo necessario per assimilare la domanda, assicurarti di avere compreso ciò che ti si sta chiedendo e organizzare la tua risposta
Regola n.5: La postura e l’atteggiamento sono importanti – stabilisci un contatto visivo col prof. Una postura diritta comunica sicurezza, mantieni uno sguardo sereno e guarda il prof negli occhi mentre ti parla, fagli capire che lo stai seguendo
Regola n.6: Usa un linguaggio chiaro e semplice. Esponi i concetti con parole tue, in modo semplice e diretto, evitando giri di parole e allo stesso tempo cerca di rispondere in modo esauriente alle domande che ti vengono poste
Regola n.7: Ascolta bene la domanda del prof in modo da poter dare una risposta mirata e dire esattamente quello che si aspetta di sentirsi dire
Regola n.8: Se non sai un argomento, dillo senza timore. Se non conosci un argomento, sii sincero e confessa di non ricordarlo o di non saperlo, eviterai in questo modo di far perdere tempo al prof o di innervosirlo. Al contrario, fare scena muta potrebbe rivelarsi controproducente poiché il prof, nel tentativo di capire se sai, potrebbe decidere di insistere su quella domanda
Regola n.9: Usa diplomazia. Anche se il prof fa una domanda impossibile o ti mette un voto che non credi di meritare, anziché sfidarlo chiedi gentilmente spiegazioni e chiarimenti. Sii educato e vedrai che tutto andrà per il meglio!
Noi di Miglior Studente siamo quotidianamente alle prese con i ragazzi e sappiamo bene cosa significhi sentirsi sotto pressione, dover gestire le insicurezze, i problemi di ansia e di comunicazione tra studente e insegnante. Per questo motivo le nostre lezioni, oltre ad essere cucite su misura, cioè prsonalizzate in base alle esigenze del singolo studente, cercano di coinvolgere l'allievo anche dal punto di vista motivazionale, incoraggiandolo nelle sue sfide quotidiane e non sottovalutandone gli aspetti emotivi. Questo è importantissimo ai fini di un buon rendimento scolastico.
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