Sempre più
spesso si sente parlare di analfabetismo funzionale. Ma cosa significa, in
sostanza, “analfabeta funzionale”? Parliamo di un fenomeno che riguarda molto
da vicino il nostro Paese e che sembrerebbe decisamente più serio di quanto si
possa credere. Basti sapere che negli ultimi anni in Italia il numero di
analfabeti funzionali è salito in maniera preoccupante, e oggi questo problema coinvolge
sempre più i nostri giovani. Secondo i risultati di un’indagine Piaac-Ocse del
2019, il 30% degli italiani tra i 16 e i 65 anni è analfabeta funzionale: un
dato fra i più alti in Europa. Un dato allarmante, se consideriamo che una
buona fetta di analfabeti funzionali è costituita da ragazzi che frequentano la
scuola a tempo pieno.
Si sa che,
da quando l’istruzione in Italia è diventata un terreno di sperimentazione per
interessi politici che poco o nulla hanno a che vedere con la promozione della
cultura, la scuola ha subito un graduale e progressivo decadimento: a farne le
spese più di tutti, come è ben facile immaginare, sono i giovani. Tuttavia, è
bene ricordare che quando si parla di analfabetismo funzionale non si intende l’incapacità
di leggere e scrivere, bensì ci si riferisce a un problema ben più complesso: un
analfabeta funzionale è una persona che sa leggere e scrivere, ma ha evidenti
difficoltà, o è del tutto incapace, di capire le informazioni contenute in un
testo scritto. Parliamo proprio di cogliere il senso, il significato di ciò è
scritto in un testo, di interpretare un contenuto in modo appropriato e
individuare il messaggio che quel contenuto cerca di trasmettere.
Il problema
non va affatto sottovalutato, poiché non è circoscritto alla didattica ma si
estende ben oltre, con evidenti ripercussioni anche sulla vita di tutti i
giorni, sulle relazioni interpersonali, sulle prospettive di inserimento
sociale e, non da ultimo, sulle possibilità di affermazione in ambito
lavorativo.
Secondo
quanto emerso da un’indagine Save The Children, circa un quindicenne su due non
è in grado di comprendere un testo scritto o svolgere un esercizio di
matematica. Degli studenti che hanno completato il percorso di studi alle
superiori, si stima che il 45% non ha raggiunto le competenze di base di
italiano, matematica e inglese!
Ma come si
presenta il profilo di un analfabeta funzionale? Ecco alcune caratteristiche
generali:
- Non è capace di comprendere e interpretare in modo corretto un articolo di giornale, un regolamento, una bolletta della luce o del telefono, un paragrafo di un libro;
- Ha una conoscenza superficiale degli eventi politici, storici, scientifici, sociali ed economici;
- Ha difficoltà nell’utilizzo degli strumenti informatici;
- Non riesce a eseguire calcoli matematici di ordinaria difficoltà;
- Non è in grado di distinguere notizie vere da quelle false e di valutare in modo critico e assennato il continuo flusso di informazioni proveniente dai media;
- Pensa e ragiona secondo modi di dire, superstizioni e luoghi comuni;
- È incapace di trasmettere in modo efficace i propri pensieri e
stati d’animo, non è in grado di interpretare nella maniera corretta il punto
di vista e i sentimenti altrui, generando incomprensioni nelle relazioni
interpersonali e innalzando un muro fra se stesso e le attività più ricorrenti
della vita quotidiana.
Da questo
quadro emerge pertanto che l’analfabetismo funzionale impedisce alla persona di
vivere una normale socialità.
Cosa si può fare in concreto per combattere l’analfabetismo funzionale?
Leggere, leggere, leggere!
La lettura è
il più importante alleato contro l’analfabetismo funzionale. L’abitudine alla
lettura si apprende a casa, in famiglia: educare i nostri figli alla lettura,
dando noi per primi il buon esempio, significa consegnare loro uno strumento
dagli effetti miracolosi. Leggere infatti ha il potere di potenziare diverse
aree del cervello, migliora le capacità mnemoniche e di concentrazione,
sviluppa il ragionamento e la capacità di risolvere problemi. Inoltre, cosa
importantissima, la lettura migliora le abilità linguistiche e comunicative
perché arricchisce il vocabolario linguistico, migliorando così anche le nostre
capacità nel comunicare e relazionarci con gli altri. Venendo a contatto con le
esperienze ed emozioni dei personaggi di una storia, la lettura permette di
ampliare i nostri punti di vista, avere una visione del mondo più aperta e più
emancipata: sotto questo punto di vista, leggere apporta gli stessi benefici di
viaggiare, e costa anche molto meno!
Studi
scientifici hanno riportato notevoli benefici della lettura anche sulla salute
fisica, poiché è in grado di abbassare i livelli di stress fino al 60% e ha un
effetto rilassante e terapeutico, inoltre previene e ritarda lo sviluppo di
malattie neurodegenerative come l’Alzheimer o la demenza senile.
Seguire metodi didattici efficaci
Sempre più
alunni lamentano di avere difficoltà a comprendere le spiegazioni in classe. Sempre
più insegnanti si ritrovano a dover fronteggiare queste carenze, e tuttavia
sembra che non si intervenga abbastanza efficacemente per trovare soluzioni al
problema. Se uno studente su tre non arriva a comprendere la traccia di un tema
o di un problema, forse è il caso di fornire ai ragazzi degli strumenti mirati
che insegnino loro a selezionare le informazioni, discriminando ciò che è
importante da ciò che non lo è, a comprendere il significato di un concetto ed
essere in grado di esporre con parole proprie quanto si è capito. L’esercizio di riassumere, sintetizzare, elaborare un argomento partendo dalla traccia di un
tema costituisce a tal proposito un supporto utilissimo.
Non smettere mai di allenare il cervello
Tenere in esercizio il cervello, seguendo un costante allenamento mentale a tutte le età. Ricorda che l’esercizio
della lettura è il solo mezzo per elaborare un pensiero critico e sviluppare
capacità cognitive.
Farsi affiancare da un tutor
Seguire percorsi
di apprendimento affiancati da tutor, che prevedono l’analisi di testi, l’argomentazione
e elaborazione degli stessi, capacità di sintesi e di ascolto, e permettono di
sviluppare la capacità di utilizzare le informazioni apprese, saperle
argomentare e commentare in maniera personale e critica.
Noi di
migliorstudente crediamo fermamente che una didattica basata sulla condivisione
di conoscenze e competenze possa portare ogni allievo a uno sviluppo progressivo delle proprie abilità. E’ molto importante per i ragazzi sapere che
l’ascolto, l’elaborazione delle informazioni, la sintesi e l'argomentazione critica
sono anche quelle qualità fondamentali che gli garantiranno il successo nelle
relazioni personali e in ambito lavorativo.